Oggi, dopo un bel po di tempo, mi sono trovato in ufficio con delle cose nuove ed interessanti da fare. Tra l’altro, dopo un bel po di tempo, non mi sono sentito gravare sulla schiena il peso di consegne “entro ieri” e amenita’ di questo tipo.
Ho colto questa occasione per creare sul mio pc una macchina virtuale linux in modo da averla disponibile in caso di necessita’.
Sono davvero rimasto colpito dalla semplicita’ e dalla rapidita’ con la quale e’ possibile effettuare una operazione che, fino a circa un anno fa, era molto complessa e delicata.
Per creare la macchina virtuale ho utilizzato VirtualBox, un tool freeware di Sun Microsystems, e come OS ho utilizzato Ubuntu 8.10
L’installazione di VirtualBox e’ davvero banale: non richiede nemmeno un riavvio e chiede sostanzialmente solo la cartella di destinazione
Una volta installato e lanciato il tool si devono decidere le caratteristiche di quella che sara’ la macchina virtuale vera e propria: Bisogna decidere quanta ram sara’ disponibile, la dimensione del disco e le eventuali periferiche da attivare. Poi si tratta solo di installare l’OS prescelto, esattamente come se si trattasse di una installazione normale.
In circa un ora sono riuscito ad avere il mio sistema perfettamente funzionante e aggiornato. La cosa davvero interessante e’ che sia durante l’installazione, sia durante il funzionamento della Virtal Machine, ho potuto continuare a lavorare senza avere rallentamenti di sorta.. un risultato impensabile fino ad un paio di anni fa !
Ho letto su Geekissimo che alcuni sono riuciti a far effettuare il boot completo (con tanto di caricamento del desktop) in soli 5 secondi, 1/3 rispetto a quello che promette Windows Seven (il futuro OS di casa Microsoft che fa gia’ tanto parlare di se).
Per ottenere questa prestazione e’ stato utilizzata una distribuzione di Linux alla quale e’ stato modificato il Kernel in modo da minimizzare i tempi morti ed evitare che venissero caricati moduli non utilizzati (qui qualche informazione in piu’).
Ma la cosa che ha dell’incredibile e’ che questa velocita’ non e’ stata ottenuta con un sistema estremamente prestazionale, ma con un tranquillissimo EEE-PC.
Sarebbe interessante se cominciassero ad applicare questa modalita’ di avvio veloce anche sui portatili e sui pc normali, anche se dubito che i vari Windows possano anche solo sperare di avvicinarsi a questi numeri.
Il gioco di oggi e’ la versione flash di Portal, un gioco decisamente fuori dai soliti schemi pubblicato con grafica 3d da Valve nel 2005
Lo scopo del gioco e’ molto semplice: utilizzando il nostro fucile “crea portali” dovremo riuscire a raggiungere l’uscita dei vari schemi.
Se per i primi livelli questo non e’ affatto difficile, proseguendo nel gioco la vostra immaginazione verra’ messa a dura prova e passare i vari livelli sara’ sempre piu’ complesso.
La velocita’ con la quale si sono evoluti negli ultimi anni i cellulari e’ davvero incredibile.
Prima il display era in bianco e nero, poi sono comparsi i primi (sbiaditi) colori, poi le suonerie polifoniche, le batterie al litio, la possibilita’ di leggere gli MP3, le prime macchine digitali integrate, i touchscreen e ora addirittura il wifi. Piano piano i cellulari sono diventati i dispositivi piu’ versatili ed utilizzati dalla maggior parte delle persone.
Qui sotto potrete vedere quello che potrebbe essere l’evoluzione della specie: Pomegranate.
Purtroppo quello che viene presentato nel video qui sopra e nel sito del produttore non e’ un vero progetto ma solo un video realizzato al computer per fare pubblicita’ alla Nova Scotia.
Pero’ l’idea di mettere un videoproiettore, un traduttore universale ed una armonica integrati nel cellulare e’ davvero fantastica. Per non parlare del fatto che questo cellulare (almeno nelle fantasie dei creativi che l’hanno pensato) fa davvero anche il caffe !
Se non lo avete gia’ fatto vi consiglio di fare un giro sul sito e di dare un occhiata ai finti video dimostrativi.. non si sa mai che tra qualche anno ci troviamo davvero qualcosa del genere tra le mani !
Ogni paio di anni torna alla ribalta l’invenzione che, se funzionasse, potrebbe giustamente essere considerata l’invenzione del secolo: la macchina ad aria compressa.
L’idea alla base e’ molto semplice: invece di utilizzare un motore endotermico “classico” (il classico benzina “ciclo Otto” o un Diesel) viene utilizzato un motore in grado di sfruttare la pressione dell’aria contenuta in bombole per produrre energia.
Purtroppo, anche se l’idea sembra geniale, ci sono alcuni problemi che non sono ancora stati risolti.
Il primo e piu’ importante problema e’ quello della temperatura dell’aria che entra nel motore:
L’aria, come qualunque gas, quando viene compresso tende a aumentare la propria temperatura (se volete saperne di piu’ potete guardare qui o qui ) e, viceversa, quando si espande tende a raffreddarsi. Il problema deriva proprio dall’espansione dell’aria (che da circa 200 atmosfere passa ad 1 atmosfera) che porterebbe rapidamente il motore a temperature molto basse, tali da provocare, nella migliore delle ipotesi, una coltre di ghiaccio attorno al motore che ne bloccherebbe il funzionamento o, piu’ realisticamente, una rapida rottura del motore stesso a causa della fragilita’ dei metalli alle basse temperature.
Basti pensare che l’unica volta in cui ho sentito dire che questo problema era stato considerato e risolto (qui) la soluzione era “un motore a combustione interna”, vale a dire un classico motore a scoppio !
Un altro problema e’ lo stoccaggio dell’aria:
L’aria deve essere contenuta in bombole in grado di reggere una grande pressione (200 atmosfere) e, allo stato attuale la cosa e’ possibile solo con bombole molto pesanti (come quelle utilizzate per gli impainti a metano classici) oppure con bombole in carbonio (costosissime e piu’ delicate).
Infine c’e’ il problema dell’energia effettivamente disponibile utilizzando questo tipo di motore:
Se immaginiamo di utilizzare una bombola da circa 200 litri (davvero difficile pensare di poter utilizzare qualcosa di piu’ grande), possiamo stimare di avere circa 6KW/h di energia.
Consideriamo gli assorbimenti elettrici classici di una macchina: luci di posizione + anabbaglianti circa 180 W, aggiungiamo un display per visualizzare velocita’, autonomia residua e altre informazioni, una centralina per la gestione del motore, tergicristalli e freccie e possiamo stimare di avere un consumo medio di circa 300W.
Per produrre questa energia elettrica avremo bisogno di un alternatore, che normalmente ha un rendimento del 50%, quindi i nostri 300W diventano magicamente 600W. Considerando che anche il rendimento del motore “ad aria” sia del 50% la potenza utilizzata dai nostri dispositivi indispensabili sale fino a 1200W ! e tutto questo senza muoverci di un metro, senza accendere riscaldamento e senza accendere il lunotto termico.
E con i restanti 5KW/h (2,5 KW/h sfruttabili) e’ davvero difficile pensare di riuscire a muovere un mezzo di almeno 500Kg (circa 250Kg sono solo le bombole, ai quali vanno aggiunti la struttura dell’auto e almeno l’ autista) per piu’ di una ventina di Km..
Detto questo.. spero che prima o poi si trovi davvero un modo piu’ ecologico e piu’ economico per spostarsi, ma, per favore, adesso smettetela con queste bufale !